Il prolasso è un’alterazione della statica pelvica che implica la discesa verso il basso di vagina, utero, vescica o retto, attraverso lo jatus urogenitale del pavimento pelvico.

Comunemente la discesa della vescica viene indicata con il termite cistocele, dell’utero isterocele o isteroptosi, del retto rettocele e delle anse intestinali enterocele o elitrocele.

Per tale patologia possiamo riconoscere alcuni fattori di rischio: fattori congeniti, fattori ostetrici, menopausa, aumento delle pressioni endoaddominali (obesità, stipsi, lavori pesanti).

L’incontinenza urinaria si definisce comunemente come una qualsiasi perdita di urina in luoghi e tempi inappropriati. 

Essa può essere principalmente di 3 differenti  tipi: da sforzo/stress, da urgenza e mista. Tra le cause principali possiamo riconoscere: parità e gravidanza, menopausa, operazioni (es. isterectomia, prostatectomia), stile di vita (fumo, alcol, caffè), obesità, sport.

La stipsi è definita come un disturbo della defecazione caratterizzata da almeno 2 dei seguenti sintomi: evacuazioni settimanali inferiore a 3, sensazione di defecazione incompleta in almeno 25% delle defecazioni, ponzamento prolungato nel 25% delle defecazioni, feci dure o bernoccolute in almeno 25% delle defecazioni, sensazione di blocco/ostruzione anorettale in almeno 25% delle defecazioni, manovre manuali in almeno il 25% delle defecazioni.

L’incontinenza fecale consiste in un inadeguato controllo della continenza con conseguente perdita del materiale fecale.  Più precisamente si possono riconoscere 2 tipi di incontinenza:
anale: perdita involontaria di gas, muco e materiale fecale attraverso l’orifizio anale.
fecale: perdita involontaria di materiale fecale attraverso l’orifizio anale.

Questa categoria racchiude molteplici alterazioni relative al dolore pelvico e alla sfera dell’eccitazione genitale.

Principalmente possiamo riconoscere nella donna alterazioni dell’orgasmo, dispareunia ,vaginismo, mentre nell’uomo alterazione dell’orgasmo, disfunzione erettile e dell’eiaculazione.

L’obiettivo che si pone la fisioterapia pelvi-perineale  non è solo quello di curare la patologia in essere, ma anche quello di prevenirne la possibile insorgenza; a tale proposito possiamo identificare delle circostanze particolarmente a rischio:

Prima del parto per preparare il pavimento pelvico e la donna nella sua interezza a questo evento.

Post-parto per prevenire l’insorgenza di possibili patologie perineali dovute al trauma dei tessuti.

Menopausa per prevenire l’insorgenza di patologie perineali connesse a questa fase della vita.

Nella pratica dello sport, soprattutto ad alto livello, per una corretta gestione degli sforzi importanti a cui è sottoposto il pavimento pelvico.